Musica

 

Il mestiere di pianista. 1

Alcuni aspetti dell'arpa. 1

Coro. 2

Diffondere la conoscenza della musica. 2

 

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Il mestiere di pianista

Che cosa caratterizza un pianista accompagnatore di ballerini rispetto ad un concertista?

Gloria Chiappani Rodichevski l'ha chiesto a Marcello Spaccarotella, maestro collaboratore al Teatro alla Scala

Innanzitutto devi intendertene di danza. Se il maestro che sta curando le prove ti dice: "Parti dalla diagonale, dal manège, dal jeté", tu devi sapere che cosa fare. Tieni poi conto che il nostro lavoro non inizia in sala, ma molto prima, perché devi studiare lo spartito. A seconda della versione coreografica, infatti, la musica viene adattata. E si fanno tagli illogici, devo dire. Sono del parere che un coreografo dovrebbe lavorare con un musicista sui tagli, ma dato che non lo fa, viene sacrificata la musica. Guarda qui, per esempio: sono state eliminate due battute!

Alcuni aspetti dell'arpa

Perché un’arpista non usa il mignolo?

Gloria Chiappani Rodichevski l'ha chiesto a Floraleda Sacchi, arpista

Perché le dita per pizzicare le corde fanno leva su di esse, per farlo la mano deve stare in una posizione arrotondata e il mignolo non arriva a toccare le corde. Fino alla metà del ‘700, dato che la tensione delle corde era inferiore, le mani venivano orientate verso l’alto, allora era possibile usare il mignolo. Oggi c’è chi usa il mignolo, ma solo perché ha una struttura della mano che permette questo. La tecnica su uno strumento si adatta sempre al suonatore. Strumenti come l’arpa in cui le dita agiscono direttamente sulle corde sono ovviamente più individualistici. Si possono trovare e inventare molte soluzioni personali sia per le mani che per i piedi.

L'arpa elettrica.

Gloria Chiappani Rodichevski l'ha chiesto a Floraleda Sacchi, arpista

L’arpa elettrica non è ancora perfezionata, è uno strumento un po’ difficile da controllare e il suono spesso non è di buona qualità perché l’applicare un microfono per corda smorza le vibrazioni della tavola armonica. Nell’epoca in cui viviamo in cui i volumi sonori sono alti o regolabili bisogna però essere aperti almeno all’arpa amplificata. Buoni peak-up applicati all’interno della cassa armonica permettono di fare molto, anche di distorcere il suono, che di base è migliore, e di entrare nella musica pop.

In un mio nuovo progetto sperimentale, al quale sto lavorando con il compositore Henoel, suonerò l’arpa amplificata ed a volte il suono sarà distorto per ottenere nuove sonorità.

Arpa classica e arpa celtica: differenze e comunanze, dal punto di vista costruttivo e non.

Gloria Chiappani Rodichevski l'ha chiesto a Floraleda Sacchi, arpista

Prima di tutto è diversa la dimensione con un conseguente numero diverso di corde. L’arpa celtica è ovviamente più piccola. Poi se l’arpa a pedali, appunto grazie ai pedali, può suonare in qualsiasi tonalità, l’arpa celtica utilizza un sistema di levette che vanno azionate a mano e permettono di suonare solo in 16 tonalità, variabili a seconda dell’accordatura di partenza e ovviamente modificabili in modo minimo durante l’esecuzione di un pezzo: se si suona non si possono certamente muovere levette in gran quantità! Ovviamente l’arpa celtica è leggera da spostare, ci si affatica poco a suonarla, ha un suono più brillante e per suonare la musica etnica o pop è l’ideale. L’arpa a pedali è uno strumento complesso che permette di suonare qualunque repertorio. Chi suona l’arpa a pedali con piccoli accorgimenti e un minimo di pratica può sonare benissimo l’arpa celtica, ma non funziona viceversa.

Coro

Quali voci si definiscono bianche e quali differenze ci sono rispetto ad un Coro adulto?

Lilli Alù l'ha chiesto a Salvatore Punturo, responsabile del Coro di Voci Bianche del Teatro Massimo di Palermo

La voce bianca è quella esclusiva dei fanciulli. Si sviluppa tra i 6-7 anni e permane sino alla pubertà. La voce bianca è caratterizzata da uno sviluppo minore delle corde vocali rispetto a quelle degli adulti per cui le corde sono spesse e meno larghe e c’è dunque una minore risonanza.

Come viene condotta un’audizione per capire se un bambino ha delle doti musicali?

Lilli Alù l'ha chiesto a Salvatore Punturo, responsabile del Coro di Voci Bianche del Teatro Massimo di Palermo

Interessa soprattutto capire la facilità che il bambino ha nel produrre determinati suoni che sono indispensabili per il canto. Si valuta quindi l’intonazione e la musicalità. Nella nostra audizione facciamo eseguire al bambino per prima cosa dei vocalizzi in modo da verificare la facilità di intonare e di riprodurre determinati intervalli e ritmi. Successivamente, si eseguono alcune prove attitudinali ritmiche e si riproducono brevi elementi melodici per controllare il timbro e l’estensione della voce.

I sogni dei ragazzi che studiano canto.

Lilli Alù ha ascoltato per Morfoedro alcuni componenti del Coro di Voci Bianche del Teatro Massimo di Palermo

Federica Alfano, quattordicenne

In futuro non smetterò di studiare canto perché per me la musica è tutto, è vita e passione, sento che essa fa parte di me. Il mio sogno è quello di diventare una cantante lirica e di riuscire a trasmettere al pubblico le emozioni della musica.

Emanuela Di Maio, quindicenne

I miei sogni sono tanti. Uno fra questi è diventare una brava cantante affermata; un altro è di diventare una brava pianista ma quello più grande è, un giorno, di lavorare come musico-terapeuta e, quindi, di aiutare a guarire il prossimo da problemi psicologici con il semplice aiuto della musica.

Marianna Sampino, quindicenne

Sicuramente il mio obiettivo futuro sarà quello di riuscire a realizzare il mio sogno, cioè quello di diventare una cantante di musica leggera, ma so benissimo che per raggiungerlo bisognerà studiare tanto.

Diffondere la conoscenza della musica

Cosa si dovrebbe fare per coinvolgere maggiormente i giovani allo studio e all’amore della musica classica?

Lilli Alù l'ha chiesto a Salvatore Punturo, responsabile del Coro di Voci Bianche del Teatro Massimo di Palermo

Król Roger (Re Ruggero) di Karol Szymanowski. Scena dal I atto (Wojteck Drabowicz, Elzbieta Szmytka e Agnes Zwierko).

Foto Studio Camera Palermo

Bisogna secondo me creare iniziative che portino i giovani a scoprire la musica in maniera diversa da come viene propinata oggi dai mass media che aboliscono o, in ogni caso, poco diffondono la musica classica. Per questo vorrei lodare l’iniziativa del nostro Teatro che organizza concerti promozionali didattici per le scuole di ogni ordine e grado in modo da far prendere coscienza ai ragazzi dell’esistenza di una musica diversa da quella che ogni giorno ascoltano. È attraverso queste iniziative che si insinua nel giovane l’amore per la pratica di una nuova dimensione della musica e, quindi, ben vengano tutte quelle iniziative che possono donare più opportunità possibili di scoprire la bellezza di ogni forma di musica.