Federica Alfano, quattordicenne del Coro di Voci Bianche del Teatro Massimo di Palermo

Dicembre 2005. Lilli Alù, responsabile degli Affari Generali del Teatro Massimo di Palermo e del coordinamento del Coro di Voci Bianche e dei Piccoli Danzatori della Fondazione, ha ascoltato per Morfoedro i componenti del Coro di Voci Bianche parlare della loro passione per il canto.

Nell’estate del 2003, partecipai ad un karaoke dove conobbi un maestro, che appena mi sentì, mi disse: “Tu hai un dono naturale!”. Un giorno mi si presentò l’occasione di poter fare un’audizione ad una scuola di canto e di musica Alla domanda che l’insegnante mi fece, riguardante il genere di musica che mi sarebbe piaciuto studiare, mi venne spontaneo rispondere: “Lirica”. E da qui tutto ebbe inizio. Dopo solo due mesi l’insegnante disse a mia madre: “Sua figlia ha le capacità per poter fare l’audizione al Teatro Massimo. Ha una voce molto matura”. E così, dopo l’audizione, entrai a far parte del Coro di Voci Bianche del Teatro.

La mia prima opera fu veramente emozionante. Mi batteva forte il cuore ma non avevo paura. Con il mio maestro ed i miei compagni mi trovo bene, andiamo d’accordo e poi io parlo e scherzo con tutti.

Far parte di questo Coro mi sta dando la possibilità di conoscere tanti artisti, di vivere esperienze che arricchiscono il mio curriculum ma, nel contempo, mi riempie il cuore di gioia e di emozione. In futuro non smetterò di studiare canto perché per me la musica è tutto, è vita e passione, sento che essa fa parte di me. Il mio sogno è quello di diventare una cantante lirica e di riuscire a trasmettere al pubblico le emozioni della musica.