Francesca Cicala, decenne dei Piccoli Danzatori del Teatro Massimo di
Palermo
Dicembre 2005. Lilli Alù, responsabile degli Affari Generali del Teatro
Massimo di Palermo e del coordinamento del Coro di Voci Bianche e dei Piccoli
Danzatori della Fondazione, ha ascoltato per Morfoedro i Piccoli Danzatori del
Teatro Massimo di Palermo parlare della loro passione per la danza.
Francesca
Cicala
|
Per me la Danza è vita. Prima ancora di iniziare a camminare
bene, avevo l’abitudine di camminare in punta di piedi. Mia sorella Elisa un
Natale aveva ricevuto una bambola gigante vestita da ballerina. A Elisa non
piaceva, ma io l’adoravo.
Un giorno, all’età di due anni e mezzo circa, decisi di
indossare il tutù e le scarpe di Tanja Ballerina, di accendere il carillon e di
ballare. Elisa, che faceva già danza classica da qualche anno, mi ha aiutato a
montare le coreografie. Mia madre ci ha sorpreso e ha deciso di iscrivermi a
danza qualche giorno prima del mio terzo compleanno. Naturalmente si trattava
di pre-danza.
Da allora mi è sempre piaciuto calcare il palcoscenico per
cantare, ballare, recitare. Suono anche un po' di pianoforte. Ho anche vinto
diversi premi come cantante e mi sono dilettata pure a fare un po' di cabaret
quest’estate imitando alcuni noti personaggi di Zelig. Fin da piccola ho
collezionato le Barbie Ballerine ed adoro guardare la cassetta di Barbie e lo Schiaccianoci oppure Il Lago dei cigni.
Anche i miei genitori seguono con piacere queste mie passioni
e fra l’altro tutti e quattro in famiglia facciamo parte di un gruppo
musico-teatrale di Castelbuono (Jubilate Deo).
Ricordo sempre con grande affetto il mio primo maestro di
danza, Marino Casari. Ringrazio invece la maestra Fernanda Succo per avermi
dato l’opportunità di fare il provino che mi ha portato a far parte dei Piccoli
Danzatori del Teatro Massimo. Ho fatto la mia prima comunione il 15 maggio
scorso e il 26 avevo finalmente il provino! Che emozione! L’attesa è stata
lunga, ma ne valeva la pena! La sala da ballo con tutti quegli specchi era
favolosa! Fatto il provino, non credevo di essere presa perché c’erano
centinaia di bambine che lo facevano. Quando mia madre ha telefonato per sapere
se ero stata presa, all’inizio avevano detto di no. Mamma c’era rimasta male
per me che ci tenevo così tanto! Quindi ha chiesto di controllare meglio la
graduatoria. Dopo due minuti il portiere le ha detto che non aveva visto il mio
nome perché ero fra le prime! E da lì, gioia e crisi insieme: come andare a Palermo
tutti i giorni da Castelbuono? E la scuola? A 9 anni e mezzo troppi pensieri
già! Per fortuna il Preside, le maestre e qualche compagno mi sono venuti
incontro e viaggiare in treno con mamma è divertente. Conosci tante persone,
soprattutto studenti, ed il viaggio non è così lungo. Arrivare al Politeama per
la lezione è una gioia che si ripete ogni volta. Il maestro Uzunov è molto
gentile e simpatico davvero!
Pensando a tutto questo mi viene in mente quando per la
prima volta ho calcato il palcoscenico a 3 anni. Ricordo che interpretavo il
ruolo di paggetto nel balletto Sogno di
una notte di mezz’estate. È stato bellissimo e ho provato tanta emozione
quando ho visto tutte quelle persone che applaudivano.
Disegno di Francesca
Cicala
|
Il primo giorno di lezione, il 13 settembre scorso, non
conoscevo nessuno ma ho fatto amicizia con una bambina di nome Valentina con
cui ho legato subito. Comunque anche le altre ragazze sono molto simpatiche e
pure i ragazzi. Mi accorgo che ho fatto molti progressi da quando frequento
questo corso e ciò è tutto merito del maestro Uzunov che, grazie alla sua
pazienza ed al suo sorriso, ci rende la lezione più che piacevole.
Quest’esperienza mi sta dando molta emozione, specialmente
adesso che stiamo iniziando a fare le prove per il balletto di Natale. Le
sensazioni che provo sono gioia ed entusiasmo e spero di avere un futuro nel
fantastico mondo della danza (incrocio le dita!). Credo e spero che in avvenire
continuerò a studiare danza perché è una delle mie più grandi passioni. Per me
la danza è la cosa più bella del mondo. Quando ballo è come se dimenticassi
tutto ciò che mi circonda. È una sensazione fortissima: è come un’energia che
si scatena all’interno e mi dà la forza di ballare con entusiasmo. Da grande
vorrei tanto diventare una brava ballerina. Spero quindi che tutti questi
sacrifici, miei e dei miei genitori, un giorno vengano ricompensati. Al massimo
mi accontento di diventare una show-girl che balla sulle musiche dei suoi
cantanti preferiti.