Andrea Melluso, undicenne dei Piccoli Danzatori del Teatro Massimo di
Palermo
Dicembre 2005. Lilli Alù, responsabile degli Affari Generali del Teatro
Massimo di Palermo e del coordinamento del Coro di Voci Bianche e dei Piccoli
Danzatori della Fondazione, ha ascoltato per Morfoedro i Piccoli Danzatori
parlare della loro passione per la danza.
Salve mi chiamo Andrea Melluso e vi voglio parlare della mia
esperienza a proposito della danza con una premessa: per me la danza è vita!
Tutto è cominciato grazie ad un invito per uno spettacolo di Pasqua. Sul palco
c’era mia cugina che danzava ed io ero molto distratto perché non mi
interessava per niente. Quando, ad un certo punto, si mise a ballare un
ragazzo. Non so il perché ma iniziai a guardarlo con attenzione come se la
danza già la praticassi. Alla fine dello spettacolo, uscito dal teatro, pronto
per accogliere mia cugina, mi misi in punta di piedi e proprio in quel momento
una signorina passò di là per distribuire dei volantini che pubblicizzavano una
scuola di danza, recitazione e lettura. Mia madre, dato che in quel periodo non
praticavo nessuno sport, decise (ovviamente con il mio consenso!) di iscrivermi
a questa scuola ma non per fare danza bensì per la recitazione, perché lei
diceva sempre che io ero un grande attore.
Andrea
Melluso
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Accompagnato da mia zia, che doveva portare mia cugina a
scuola di danza, mi ci recai per conoscere il maestro di recitazione e per
iscrivermi. I miei occhi, però, rimasero colpiti dalla sala della danza. Restai
incantato e decisi di provare. Subito la maestra di danza, Silvana Truglio, mi
inserì nel gruppo successivo alla pre-danza insieme ad altri cinque ragazzi. Da
quel fatidico giorno, ho continuato a studiarla e adesso sono passati quattro
anni e mezzo.
Un giorno, una mia compagna di danza comunicò a tutti noi
che c’era la proposta del Teatro Massimo di inserimento di nuovi piccoli
danzatori e, pertanto, l’audizione che poi cambiò molte cose nella mia vita. Mi
iscrissi ed il giorno dell’audizione ero molto agitato. La prima cosa che mi
disse il maestro Uzunov fu: “A quanto vedo, ti piace mangiare!” Subito dentro
di me pensai: “Sicuramente non verrò preso.” Dopo, però, terminata l’audizione
e passati tanti giorni, andai al teatro e vidi, anche se non ci potevo credere,
che avevo superato la selezione. “Sono un piccolo danzatore!” pensai e non
vedevo l’ora di calcare il palcoscenico di questo grande e prestigioso teatro e
di potervi fare le lezioni per tanti anni. I giorni passavano ma la telefonata
dal teatro non arrivava ed io ero sempre più impaziente. Ogni giorno andavo al
botteghino del teatro e gli impiegati mi dicevano sempre: “Devono chiamare i
maestri, devono chiamare i maestri!”. Io quasi quasi non li sopportavo più ma
un giorno, infine, il maestro Uzunov telefonò a casa e disse che la prima
lezione sarebbe stata a settembre. Ho trovato che il maestro è molto simpatico
e grazie a lui ho potuto notare diversi cambiamenti sia fisici sia di tecnica.
Per ora, però, dati gli impegni in teatro, non posso andare a danza nell’altra
mia scuola anche se la mia maestra mi chiama in continuazione.
Non ci posso fare niente, è più forte di me: ballare bene è
adesso il mio unico scopo. Voglio in futuro continuare a studiare danza e spero
di diventare un ballerino del teatro di Parigi ma, soprattutto, diventare
famoso a livello internazionale.
È bellissimo ballare e studiare danza!!!
Andrea Melluso ha partecipato al progetto "I Piccoli Danzatori del Teatro Massimo
leggono".