Valeria Basile, dodicenne dei Piccoli Danzatori del Teatro Massimo di Palermo

Dicembre 2005. Lilli Alù, responsabile degli Affari Generali del Teatro Massimo di Palermo e del coordinamento del Coro di Voci Bianche e dei Piccoli Danzatori della Fondazione, ha ascoltato per Morfoedro i Piccoli Danzatori parlare della loro passione per la danza.

Valeria Basile

Ho iniziato ad avere la passione per la danza all’età di cinque anni. Da allora mi è sempre piaciuta, l’adoravo e l’adoro ancora di più di ogni altra cosa.

Ho conosciuto questa realtà dei Piccoli Danzatori grazie a una mia carissima amica che lavora al Teatro Massimo. Quando ho calcato la prima volta il palcoscenico, non ero emozionata anzi mi sono sentita disinvolta e sicura di me stessa. Il mio rapporto col maestro e con i miei compagni è speciale, soprattutto con il maestro Uzunov, il quale rispetta tutti noi e per questo lo stimo molto.

Quest’esperienza ha suscitato in me la voglia di andare avanti e non fermarmi mai perché la danza è dentro di me e credo che non si staccherà mai da me. Ritengo perciò che nel futuro continuerò a studiare danza perché senza non riuscirei a vivere.

Per me la danza è un’espressione sublime di quello che si intende per arte, dove tutto è dominato dall’armonia dei movimenti, dalla passione e dalla rigorosità. I miei sogni sono quelli di andare a studiare all’estero ed un giorno diventare una stella della danza.