Fabiana Faraone, dodicenne dei Piccoli Danzatori del Teatro Massimo di
Palermo
Dicembre 2005. Lilli Alù, responsabile degli Affari Generali del Teatro
Massimo di Palermo e del coordinamento del Coro di Voci Bianche e dei Piccoli
Danzatori della Fondazione, ha ascoltato per Morfoedro i Piccoli Danzatori del
Teatro Massimo di Palermo parlare della loro passione per la danza.
Fabiana
Faraone
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Pucci Scafidi, 2004
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La passione per la danza credo sia nata in me il 28 marzo
1993, giorno in cui nacqui. Mi ha sempre accompagnato ovunque e non ho mai
avuto dubbi su quello che vorrò fare da grande: diventare la prima ballerina di
un prestigioso teatro o entrare a far parte di una grande compagnia. La danza è
ciò a cui penso ogni mattina, è come una luce, la sento vivere dentro di me:
una ragazzina testarda, orgogliosa che sa che nella sua vita vuole solo
danzare!
Per caso, un giorno, alla mia scuola di danza, sono venuta a
conoscenza che c’era l’audizione al Teatro Massimo per i Piccoli Danzatori. Ho
partecipato al provino con grande speranza e quando andai a controllare il
risultato, quel 9 ottobre, fu una grande soddisfazione: ero la prima
dell’elenco ed il mio cuore si mise a battere forte forte.
L’emozione era così grande che mi fece ripensare alla prima
volta che mi esibii in un balletto su di un palcoscenico. Ero piccola e quei
primi passi da allieva ballerina fecero battere il mio cuore così forte che con
la danza mi sentii fondere.
Il gruppo dei Piccoli Danzatori è molto unito. Dobbiamo
ancora conoscerci bene ma già ci aiutiamo a vicenda. Il nostro Maestro è molto
paziente e comprensivo, sa che ognuno di noi ha la propria realtà e sa
trasmettermi sicurezza e disciplina. È bravo ed è anche molto simpatico.
Quest’esperienza mi sta facendo crescere e sta forgiando il
mio carattere perché mi sta facendo conoscere il vero palcoscenico dei teatri:
quello che fa di te un’artista e ti prepara al lavoro di ballerina. Io non
smetterò mai di fare danza perché l’amore che mi lega ad essa è immenso. Quando
studio, quando leggo, senza rendermene conto, io danzo. Io vivo per danzare
perché la danza per me è importante come la vita stessa. Lei è legata a tutti i
miei sogni, primo fra tutti brillare su di un palcoscenico. Vorrei tanto
diventare la prima ballerina del Teatro dell’Opéra di Parigi. Ci vorrà pazienza
e determinazione ma spero tanto che diventi realtà perché Danza è Arte, è
eleganza ed è passione. Io pretendo tanto da me perché so che posso dare tanto.
Spero che quel che desidero per la mia carriera di ballerina si realizzi perché
io non smetterò mai di danzare.